CIBARSI DI PAROLE
Pane di grano arso, olio di oliva gustato con diversi tipi di pane, taralli, vino, olive, gelati, granite e dolci di mandorle, cappesante al sugo di carciofi, cicorie con la purea di fave servita in un cestino di pane fresco, e ancora lepre al tartufo, orecchiette fresche fatte a mano...non vado avanti per non farvi venire l'acquolina in bocca, scrive Slavenka Drakulić al ritorno da un suo recente viaggio in Puglia dove è stata ospite di un convegno internazionale. Questo angolo di terra ricco di prodotti e fantasia culinaria è Conversano, una cittadina medievale situata a 25 km a sud di Bari e a soli 7 km dal mare Adriatico. Le sue fondamenta risalgono all'età del ferro, racconta la Drakulić, le sue viuzze sono di pietra bianca e pura sulle quali si affacciano bei palazzi e chiese, ci sono numerosi monumenti e siti archeologici nelle vicinanze...Insomma un luogo ricco di cibo di qualità e di cultura in cui i visitatori capitano sempre meno per caso e sempre più intenzionalmente.
A Conversano tutto ricorda la Dalmazia, scrive la Drakulić: il clima, la vegetazione, i cibi, gli usi e i costumi, eppure sull'altra costa manca sempre qualcosa che la renda più appetibile agli occhi degli altri, constata l'autrice dell'articolo apparso sul quotidiano Jutarnji list il 31 ottobre. Sarà forse la mancanza di fantasia o qualcos'altro? Dove sono finite le fave, le cicorie, le mandorle e le lepri? Pure in Dalmazia ci sono tutti questi alimenti che però raramente troverete nei ristoranti e per lo più non a buon prezzo, commenta la Drakulić.
Leggendo il suo appunto di viaggio, mi chiedo in effetti che fine hanno fatto le fave secche? Perchè non si trovano pure in Dalmazia? Secondo Živko Skračić, autore di un curioso libro culinario, Pane al pane vino al vino, i dalmati amano così tanto le fave da non lasciar nemmeno crescere i chicchi dentro i gusci. Le mangiano cotte con le bietole e condite con l'olio di oliva ancora prima di poterne ricavare i chicchi. Una delizia per i palati più esigenti, un'ossessione gastronomica. Per non parlare dei carciofi. E le mandorle? Ricche di carboidrati e oli, una volta costituivano il pasto completo di chi passava giornate intere a lavorare nei campi. Una volta, appunto, e oggi?
Slavenka Drakulić è una nota scrittrice e giornalista croata, autrice di numerosi libri tradotti in lingua italiana.
Živko Skračić è un agronomo spalatino, autore del libro Bobu bob. Gurmanski herbarij/Pane al pane, vino al vino. Un erbolario dalmata, tradotto in tedesco con il titolo Artischockenherz und Mandelkern: Ein mediteranes Herbarium. I due capitoli di questo libro dedicati al té e al caffè sono stati tradotti in italiano da Estera Miočić e pubblicati nel numero 114 di Lettera Internazionale. Per leggere la traduzione cliccare sul seguente link: Skracic_114